Patriota, uomo politico e scrittore
italiano. Laureatosi in Legge a Ferrara nel 1841, condivise ben presto gli
ideali repubblicani di G. Mazzini. Nel 1849 venne eletto deputato alla
Costituente. Proclamata la Repubblica Romana, fu nominato ministro degli Interni
ed entrò nel triumvirato, insieme a G. Mazzini e C. Armellini. Alla
caduta della Repubblica Romana,
S. prese la via dell'esilio, rifugiandosi
in Svizzera, in Francia e infine nel 1851 a Londra, dove partecipò
all'attività cospirativa dei fuoriusciti italiani. Nel 1853 tornò
in Italia su incarico di G. Mazzini per organizzare una sollevazione, poi
fallita, della Romagna. Rientrato nuovamente in Inghilterra, dove rimase fino al
1860, fu professore di Letteratura italiana a Oxford. Al suo ritorno in patria,
ricoprì la carica di direttore del “Popolo d'Italia”, fondato
nel 1860 da G. Mazzini; alla morte di questi, ne curò l'edizione degli
scritti. Nel 1861 venne eletto deputato al primo Parlamento italiano;
dall'incarico, tuttavia, si dimise per lo scontro di Aspromonte. Negli ultimi
anni della sua vita si dedicò con particolare interesse agli studi
storici, insegnando, tra l'altro, Diplomazia e Storia dei trattati
all'università di Bologna. Dopo la morte di
S. i suoi articoli di
interesse storico furono raccolti nell'opera
Ricordi e scritti
(Forlì 1819 - San Varano, Forlì 1890).